Salute e Benessere

Anemia: i segnali da non trascurare

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Ragazza con occhio arrossato

Indice

1. Forme di anemia

2. Sintomi

3. Rimedi

4. Alimenti ricchi di ferro

Stanchezza, pallore e debolezza generale sono sintomi che, se prolungati, vanno indagati: potrebbero infatti nascondere una carenza di ferro.

Secondo le stime dell'OMS, l’anemia è una patologia che colpisce circa ¼ della popolazione mondiale a prescindere dall’eziologia, ma si pensa che questi numeri possano essere anche più ampi considerando i soggetti in cui non viene diagnosticata. Per anemia si intende una riduzione della capacità del sangue di trasportare ossigeno ai tessuti. Le cause possono essere diverse, dando origine a differenti forme della malattia che necessitano di cure specifiche. Può essere temporanea o cronica e, per individuarla e orientarsi a diagnosi certa, il medico prescrive degli esami del sangue per verificare i valori di ferro, ferritina, transferrina e sideremia.

Fisiologicamente le donne in età fertile sono soggette a stati di carenza di ferro soprattutto in caso di mestruazioni abbondanti o durante la gravidanza. Sono esposti anche coloro che hanno famigliarità specifica, gli sportivi, chi soffre di carenze vitaminiche per diete inadeguate (in particolare di vitamina B12) o di carenze di ferro, ma anche chi soffre di disturbi intestinali, come la celiachia, o di insufficienza epatica o renale.

FORME DI ANEMIA

Come abbiamo visto, esistono varie forme con origine diversa tra loro: cerchiamo di entrare nel dettaglio di quelle più diffuse.

ANEMIA SIDEROPENICA O ANEMIA DA CARENZA DI FERRO

Questa forma è la più diffusa ed è originata da carenza di ferro nel sangue spesso dovuta a emorragie e sanguinamenti (anche occulti), a uno scarso apporto del minerale dovuto all’alimentazione o a problematiche di malassorbimento, come nel caso di pazienti affetti da Morbo di Crohn o celiachia. L'anemia in gravidanza o durante il periodo di allattamento può manifestarsi proprio per la maggior quantità di ferro richiesta per lo sviluppo del feto e del neonato. Inoltre, anche il flusso abbondante di sangue nel ciclo mestruale può causare una temporanea anemia.

ANEMIA FALCIFORME

L’anemia falciforme è una patologia genetica ed ereditaria del sangue in cui la mutazione del gene che controlla la produzione di emoglobina fa sì che la forma dei globuli rossi sia irregolare (simile a una falce), determinando quindi una loro maggiore fragilità e di conseguenza possibilità di rottura, dando origine a questa grave forma.

ANEMIA PERNICIOSA

Si definisce anemia perniciosa quella forma derivante da una carenza di vitamina B12 e/o acido folico, spesso dovuta a un’alimentazione povera di questi elementi o a difficoltà nell’assorbirli. Forma abbastanza rara, era un tempo difficile da diagnosticare e trattare; al giorno d’oggi è invece più semplice impostare una terapia efficace.

ANEMIA MEDITERRANEA O TALASSEMIA

Anche questa forma di anemia è di origine genetica ed ereditaria. Deve il suo nome alla zona dove è più diffusa, ovvero il bacino del mediterraneo, Italia compresa. È chiamata beta-talassemia perché ha origine dalla mutazione dei geni che controllano la produzione di una delle due proteine che costituiscono l’emoglobina. Può presentarsi anche in forma grave, obbligando il paziente a sottoporsi a trasfusioni.

SINTOMI

La patologia può presentarsi con segni clinici più o meno evidenti, anche in forma asintomatica; ci sono tuttavia dei sintomi piuttosto inequivocabili e quasi sempre presenti che orientano il medico alla diagnosi già prima dei risultati degli esami di laboratorio. Alcuni dei sintomi più ricorrenti sono: debolezza motoria, malessere, stanchezza anche mentale, sensazione di brivido, affaticamento visivo, estremità fredde.

Possono comparire poi sintomi agli occhi, in cui si può osservare una perdita della mucosa interna, così come il pallore tipico di questa patologia.

RIMEDI

Quando la diagnosi di anemia è certa e le cause di origine sono state individuate, è bene stabilire con il proprio medico un piano terapeutico mirato, seguendo pedissequamente le indicazioni fornite.

Dopo aver compreso la causa della carenza di ferro è importante ricostruire le riserve: la terapia migliore è rappresentata dal ferro da prendere per bocca (via orale) in quanto efficace e sicuro.

Se si assumono integratori di ferro è bene ricordare che l’associazione con la vitamina C contribuisce a massimizzarne l’assorbimento e che esistono in commercio formulazioni che garantiscono assorbimento elevato e una buona tollerabilità a livello gastrointestinale. In generale, affinché le cure siano seguite senza interruzione, si raccomanda di assumere gli integratori di ferro a stomaco pieno e supportati dall’assunzione di vitamina C per evitare dosaggi eccessivi.

Il regime alimentare e l’eventuale integrazione devono essere calibrati a seconda della forma che colpisce il paziente: vitamina B12 e acido folico si raccomandano in caso di anemia perniciosa, ferro e nutrienti utili al suo assorbimento in caso di anemia sideropenica.

Alimenti ricchi di ferro

L’alimentazione è infatti una delle principali fonti di ferro per il nostro organismo.

Il ferro eme, presente ad esempio nella carne, viene assorbito più facilmente rispetto al ferro non eme, che invece è presente negli alimenti di origine vegetale. La frutta e la verdura contengono anche vitamina C che, come abbiamo detto, favorisce l’assorbimento del ferro: via libera quindi ad agrumi, ananas, kiwi, peperoni, broccoli e cavoli per supportare l’assorbimento.

Gli alimenti di origine animale che contengono una maggior quantità di ferro in forma eme sono:

  • fegato e frattaglie;
  • carni, in particolare quella di tacchino;
  • pesce;
  • tuorlo d'uovo.

Gli alimenti di origine vegetale più ricchi di ferro non-eme sono:

  • legumi;
  • funghi secchi;
  • frutta secca;
  • cereali integrali;
  • farina di soia;
  • verdure a foglia verde scuro.

Attenzione alle associazioni! Lo sapevi che…

Gli alimenti che contengono buone quantità di calcio (latte e latticini) e di tannini (caffè, tè), se assunti assieme ai cibi ricchi di ferro non-eme, ne riducono l'assorbimento poiché formano complessi insolubili che inibiscono l'assimilazione del ferro stesso.

Il consiglio del farmacista

Le informazioni contenute nel Sito hanno esclusivamente scopo informativo, possono essere modificate o rimosse in qualsiasi momento, non possono in nessun caso sostituire una diagnosi o la prescrizione di un trattamento. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. Se si hanno dubbi o quesiti sull'uso di un medicinale o di un integratore è necessario consultare il medico o il farmacista.

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