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Intervista a Enrica Bassi, capitano del Bologna FC femminile

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enrica bassi

La parità di genere è un tema ampiamente dibattuto, viene spesso affrontato nell’ambito del lavoro o della politica ma i contesti, purtroppo, sono svariati. Oggi parleremo del cosiddetto “gender gap” nell’ambito di uno sport che in Italia è sicuramente predominante: il calcio.

Ci troviamo, infatti, in una fase positiva di progresso verso la parità tra uomini e donne nello sport. Finora, infatti, le donne nel calcio non potevano contare sulle stesse tutele mentre dal prossimo primo luglio la serie A femminile effettuerà il passaggio al professionismo offrendo così alle giocatrici garanzie legali, sanitarie e fiscali. La speranza è dunque che questo possa avvenire anche per altri sport che non prevodono il professionismo.

A raccontarci la sua esperienza è Enrica Bassi, portiere e capitano del Bologna Calcio Femminile.

A partire dalla stagione 2022/23 la parità di genere, perlomeno nello sport, farà un passo in avanti: le giocatrici di calcio femminile di serie A diventeranno professioniste, cosa significa per te questa notizia?

“Sicuramente è un passo importantissimo, ma non è il punto di arrivo. È fondamentale secondo me che le ragazze che praticano questo sport, ma anche gli altri sport, possano avere gli stessi diritti e le stesse opportunità dei colleghi uomini, ovvero quello di dedicarsi alla propria passione come se fosse il proprio lavoro anche alla luce di tutti i sacrifici che si fanno per raggiungere un alto livello di performance. La passione e la dedizione per uno sport non hanno differenza di nessun tipo, ancora meno di genere.”

Ha avuto modo di vivere direttamente o ad assistere a discriminazioni per la scelta di praticare uno sport che storicamente è stato appannaggio maschile?

“Gioco a calcio dall'età di sei anni e purtroppo le discriminazioni all'interno dello sport, nel calcio soprattutto, le ho vissute spesso, in prima persona e no, anche quando ero bambina e giocavo ancora in una squadra maschile. Credo che le radici storico-culturali giochino un ruolo importante se si parla di questo argomento. Per quanto riguarda il calcio femminile basta uscire dai confini nazionali e le situazioni cambiano totalmente.”

Cosa sta cambiando?

“Credo che gli aspetti fondamentali negli ultimi anni siano due: si parla di più di calcio femminile e questo è importante perché più persone di ogni età ne vengono a conoscenza attraverso tv, giornali, social media, ecc. L'altro aspetto importante è ispirare più bambine e ragazze possibili a giocare, quindi la partecipazione attiva all'interno del movimento. Negli ultimi anni grazie al raggiungimento di grandi risultati da parte della nostra nazionale, si parla di più di calcio femminile e molte più ragazze hanno iniziato a praticarlo. Questa deve essere la strada da continuare a percorrere e perché no, magari ci ritroveremo un giorno a festeggiare in strada la vittoria di un europeo della nostra nazionale di calcio femminile.”

Come si è avvicinata al mondo del calcio e cosa le è piaciuto di questo sport?

“Ho iniziato a giocare all’età di sei anni come portiere nella squadra del mio paese. La passione per questo sport per me è sempre stata un qualcosa di innato perché i miei genitori non sono degli sportivi, anche se una piccola influenza da parte di mio padre c’è. La cosa che mi piace di più di questo sport è il significato di squadra, condividere lo spogliatoio ed il campo con altre persone. Sono una persona molto socievole e mi piace stare all’interno di un gruppo: quando le emozioni sono condivise hanno una potenza maggiore.”

Da quanto tempo è nella squadra del Bologna f.c. e come si trova a Bologna?

“Questa è la sesta stagione che gioco nel Bologna. È la squadra per cui tifo, ed esserne capitana per me equivale ad aver realizzato un sogno. A Bologna mi trovo molto bene, è una città molto bella, ricca di storia ma allo stesso tempo vivace e piacevole. Bologna per me è casa, come quando torni da un viaggio e capisci che sei arrivato quando vedi la basilica di San Luca.”

Segue o ama altri sport oltre il calcio?

“Sono una persona molto sportiva essendomi anche laureata in Scienze Motorie, seguo abbastanza il tennis ed il basket, ma l’evento che mi appassiona di più in ass

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