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Crisi epilettica e sincope: come distinguerle e quando preoccuparsi

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Dottoressa visita una paziente

Indice

1. Crisi epilettica: di cosa si tratta e quali sono i sintomi?

2. Cos’è la sincope e da cosa dipende?

3. Come distinguere la sincope dalla crisi epilettica?

4. Crisi epilettica e sincope: la diagnosi

5. Sincope e crisi epilettica: quando preoccuparsi?

1. Crisi epilettica: di cosa si tratta e quali sono i sintomi?

Una crisi epilettica è un episodio improvviso durante il quale si verifica un'attività elettrica anomala nel cervello. Questo evento può causare una serie di sintomi neurologici che variano ampiamente a seconda della parte del cervello coinvolta.

I segnali da non sottovalutare sono piuttosto vari e includono diversi livelli di gravità e manifestazioni. Ad esempio, una delle forme più note e impressionanti è la crisi tonico-clonica, anche conosciuta come “gran mal”. Durante questa crisi, la persona coinvolta perde improvvisamente conoscenza, cade a terra e sperimenta violente contrazioni muscolari ripetute in tutto il corpo. Queste convulsioni possono durare diversi minuti e sono spesso seguite da uno stato di confusione e stanchezza.

Un'altra forma di epilessia è la crisi di assenza, nota anche come “piccolo mal”. In questo caso, la persona perde brevemente conoscenza per pochi secondi, spesso senza cadere. Durante questo breve lasso di tempo, può fissare il vuoto e sembrare non reagire a ciò che le accade intorno. Questo tipo di crisi è più comune nei bambini e può passare inosservato, o essere scambiato per distrazione.

Esistono inoltre le crisi focali, o parziali, che interessano solo una parte del cervello e possono manifestarsi in modi molto diversi. Possono causare movimenti involontari di una parte del corpo, come una mano o una gamba, o produrre sensazioni strane come formicolio, calore o allucinazioni visive o uditive. In alcuni casi, le crisi focali possono influenzare le emozioni, causando improvvise sensazioni di paura o euforia senza un motivo apparente.

Ci sono anche crisi miocloniche, che si presentano con scatti muscolari brevi e improvvisi, e crisi atoniche, dove la persona perde improvvisamente il tono muscolare, rischiando di cadere. Le crisi toniche, invece, comportano una rigidità muscolare improvvisa e prolungata.

Spesso, prima di una crisi, i pazienti avvertono quella che viene chiamata aura: è una sorta di avviso che può includere sensazioni sensoriali particolari come strani odori, sapori o visioni. Dopo la crisi, è comune che il paziente sperimenti uno stato di confusione e disorientamento, noto come fase post-ictale.

2. Cos’è la sincope e da cosa dipende?

La sincope è una perdita temporanea e improvvisa della coscienza, causata da una diminuzione transitoria del flusso sanguigno al cervello. Questo evento è comunemente noto come svenimento. La sincope si manifesta rapidamente e generalmente si risolve spontaneamente, con la ripresa di conoscenza in pochi minuti.

Le cause della sincope possono essere varie e possono essere classificate principalmente in tre categorie:

  • Sincope vasovagale: è la forma più comune di sincope, spesso scatenata da fattori come stress emotivo, dolore intenso, paura o dalla vista del sangue. Questa tipologia di sincope è causata da una risposta anomala del sistema nervoso autonomo, che porta a un abbassamento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa
  • Sincope cardiaca: questa forma è legata a problemi cardiaci, come aritmie, cardiomiopatie, stenosi aortica o altre patologie del cuore. La sincope cardiaca può essere particolarmente pericolosa e richiede un'attenzione medica immediata
  • Sincope ortostatica: si verifica quando la pressione sanguigna cala bruscamente passando dalla posizione seduta o sdraiata a quella eretta. Può essere causata da disidratazione, perdita di sangue, problemi neurologici o l'uso di alcuni farmaci.

3. Come distinguere la sincope dalla crisi epilettica?

Distinguere una sincope da una crisi epilettica può essere complesso, poiché entrambi i fenomeni comportano una perdita di coscienza, ma esistono segni e sintomi che aiutano a differenziarli.

Innanzitutto, è utile considerare il contesto e i sintomi premonitori. Una sincope è spesso preceduta da sintomi come vertigini, nausea, sudorazione fredda, visione offuscata e una sensazione di debolezza. Questi sintomi possono manifestarsi quando una persona è in piedi o si alza troppo velocemente.

In una crisi epilettica, invece, i sintomi premonitori possono consistere nell’aura, che consiste in sensazioni anomale come strani odori, gusti, sensazioni visive o auditive. Le crisi epilettiche possono verificarsi in qualsiasi posizione e non sono necessariamente legate a cambiamenti posturali. Inoltre, le crisi epilettiche spesso si verificano senza una causa scatenante evidente.

Durante l'episodio stesso, la sincope di solito comporta una perdita di coscienza che è breve e transitoria. La persona cade lentamente e spesso riprende conoscenza in pochi secondi o minuti. Il tono muscolare è generalmente ridotto, e la caduta può essere morbida, poiché il corpo si rilassa.

Al contrario una crisi epilettica, in particolare una crisi tonico-clonica, comporta convulsioni violente con contrazioni muscolari ripetute e rigide. La persona può mordere la lingua, perdere il controllo della vescica e avere movimenti bruschi e incontrollati. Dopo la crisi, la persona può rimanere confusa, disorientata e affaticata per diversi minuti fino a diverse ore.

Un altro fattore distintivo è la presenza di ferite. Le persone che sperimentano una crisi epilettica sono più inclini a farsi male durante le convulsioni a causa dei movimenti incontrollati. Le ferite alla lingua, alle guance o altre lesioni causate da cadute violente sono più comuni. Nella sincope, le lesioni sono meno frequenti e, se presenti, sono solitamente meno gravi.

4. Crisi epilettica e sincope: la diagnosi

Dal punto di vista diagnostico, l'elettroencefalogramma (EEG) è uno strumento utile per identificare le crisi epilettiche, poiché può rilevare l'attività elettrica anomala del cervello tipica dell'epilessia. Al contrario, un elettrocardiogramma (ECG) e un tilt test possono aiutare a diagnosticare la sincope, soprattutto quella di origine cardiaca o ortostatica.

Infine, la storia clinica del paziente gioca un ruolo cruciale. Un'anamnesi dettagliata può rivelare episodi precedenti di sincope o crisi epilettiche, malattie cardiache, uso di farmaci o altre condizioni mediche rilevanti. La sincope può essere correlata a situazioni specifiche o fattori scatenanti, mentre le crisi epilettiche possono avere una storia di episodi ripetuti senza apparente motivo.

La valutazione accurata da parte di un medico esperto è fondamentale per distinguere tra sincope e crisi epilettica, consentendo una diagnosi corretta e un trattamento appropriato.

5. Sincope e crisi epilettica: quando preoccuparsi?

Per quanto riguarda la sincope, è importante prestare attenzione al contesto in cui si verifica. Un episodio isolato di svenimento in una situazione di stress, paura o stanchezza può non essere motivo di grande preoccupazione, soprattutto se la persona si riprende rapidamente e completamente.

Tuttavia, se una persona sviene senza un motivo apparente, specialmente durante l'attività fisica, o se una persona ha frequenti episodi di sincope, è essenziale consultare un medico. Altri segnali di allarme includono una ripresa lenta della coscienza, confusione prolungata dopo l'episodio, o la presenza di sintomi come dolore toracico, palpitazioni o difficoltà respiratorie, che potrebbero indicare un problema cardiaco serio.

Nel caso delle crisi epilettiche, una singola crisi può non essere motivo di allarme immediato se la persona è già nota per avere l'epilessia e se l'episodio rientra nel quadro usuale della sua condizione. Se una crisi epilettica dura più di cinque minuti, si susseguono più crisi senza che la persona riprenda conoscenza tra un episodio e l'altro, o se la persona ha difficoltà respiratorie, è fondamentale chiamare immediatamente i soccorsi.

Inoltre, le crisi epilettiche possono essere particolarmente preoccupanti quando si verificano in determinate circostanze, come durante la guida, il nuoto o altre attività che comportano un rischio elevato di lesioni gravi. In tali situazioni, è cruciale discutere con un medico per stabilire le misure preventive e le restrizioni necessarie per garantire la sicurezza del paziente e degli altri.

È anche importante considerare il contesto generale della salute del paziente. Persone con condizioni mediche preesistenti, come malattie cardiache, problemi neurologici o metabolici, devono essere monitorate attentamente. La presenza di sintomi aggiuntivi come febbre, infezioni, malessere generale o segni di un possibile ictus richiede una valutazione urgente, poiché potrebbero indicare condizioni sottostanti più gravi.

Le informazioni contenute nel Sito hanno esclusivamente scopo informativo, possono essere modificate o rimosse in qualsiasi momento, non possono in nessun caso sostituire una diagnosi o la prescrizione di un trattamento. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. Se si hanno dubbi o quesiti sull'uso di un medicinale o di un integratore è necessario consultare il medico o il farmacista.

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